"La pace mondiale non potrebbe essere salvaguardata senza iniziative creative all'altezza dei pericoli che ci minacciano”, da queste prime righe della Dichiarazione del 9 maggio 1950 del ministro francese degli affari esteri, Robert Schuman, in collaborazione con il suo amico e consigliere, Jean Monnet, nasceva l’Unione Europea.
Quando la possibilità di una terza guerra mondiale angosciava tutta l’Europa, veniva così proposto di creare un’istituzione europea sovrannazionale cui affidare la gestione delle materie prime che all'epoca erano il presupposto di qualsiasi potenza militare, il carbone e l'acciaio. Questa nuova forma di collaborazione politica in Europa avrebbe reso impensabile la guerra tra le nazioni europee. Ma quali sono gli obiettivi che ancora oggi l’Unione Europea si prefigge e quali i valori su cui essa si fonda?
Gli obiettivi dell'Unione europea sono enunciati all'articolo 3 del trattato di Lisbona e prevedono obiettivi da realizzare entro i confini e altri da perseguire a livello mondiale. Tra i primari obiettivi: la promozione della pace, dei valori e del benessere dei cittadini, la libertà, la sicurezza e la giustizia. Obiettivo fondamentale oggi è poi quello della realizzazione di uno sviluppo sostenibile basato su una crescita economica equilibrata, la protezione e salvaguardia dell’ambiente, la promozione del progresso scientifico e tecnologico, la lotta contro l’esclusione sociale e la discriminazione. Altri importanti obiettivi sono la protezione sociale, la parità tra donne e uomini e la tutela dei diritti del minore, la coesione economica, sociale e territoriale, la solidarietà tra i paesi dell'UE e il rispetto della ricchezza della sua diversità culturale e linguistica.
Nel più ampio contesto mondiale l’Unione Europea si propone in primis di contribuire alla pace, alla sicurezza e allo sviluppo sostenibile della Terra, contribuire alla solidarietà e al rispetto reciproco tra i popoli, all'eliminazione della povertà e alla tutela dei diritti umani.
L'Unione europea si fonda sul primario e fondamentale valore della dignità umana, diritto inviolabile, da rispettare e tutelare; La Libertà, di circolare e soggiornare liberamente nonché le libertà individuali quali il rispetto della vita privata, la libertà di pensiero, di religione, di riunione, di espressione e di informazione, tutelate dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE.
Nel 2012 l'UE ha vinto il premio Nobel per la pace per aver contribuito alla pace, alla riconciliazione, alla democrazia e ai diritti umani in Europa.
E oggi?
L'Unione europea ha assicurato mezzo secolo di stabilità, pace e prosperità. Nell'arco di cinquant'anni L’Europa ha elevato il tenore di vita dei propri cittadini, portandolo a livelli mai raggiunti. Ha creato un mercato unico senza frontiere e una moneta unica, l'euro.
È un'importante potenza economica, oltre che leader mondiale negli aiuti allo sviluppo.
Con nuovi e importanti ingressi nell’Unione europea si è creata un'Europa pacifica, stabile e democratica. Ma la pace, la democrazia, la stabilità e lo sviluppo non devono fermarsi alle nuove frontiere dell'Unione. Ecco perché l'UE continuerà a costruire legami più stretti e a diffondere prosperità, stabilità e progresso democratico. Oggi, sicuramente, tra le priorità dell’Unione Europea c’è lo sviluppo regionale, la tutela dell’ambiente, e una globalizzazione al servizio di tutti.
In risposta all'aggressione della Russia contro l'Ucraina, l'UE ha condannato fermamente tali atti di violenza e la violazione del diritto internazionale. Chiedono che la Russia cessi immediatamente le azioni militari, ritiri tutte le forze e le attrezzature militari dall'intero territorio dell'Ucraina e rispetti pienamente l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza del paese. L'Unione europea sta intensificando il suo sostegno all'Ucraina e le sanzioni contro la Russia.
Dal 1985, ogni anno, il 9 maggio si celebra La Giornata dell'Europa.
La guerra in Ucraina ha portato sconvolgimento nelle vite di milioni di persone e messo in evidenza un elemento chiave dell'integrazione europea: la solidarietà. la Giornata dell'Europa dovrebbe costituire un momento di riflessione in cui si riafferma, oggi più che mai, di avere a cuore solidarietà, la pace, la libertà, la democrazia i valori fondanti dell’Unione europea. La strada percorsa dall’Unione Europea è lunga ma c’è ancora tanto da realizzare per far sì che la guerra diventi qualcosa di inconcepibile e collaborando alla costruzione di progetti comuni per vincere le sfide più difficili che la nostra società deve affrontare. Il 2022 è l'Anno europeo dedicato alle giovani generazioni dell'Europa, e ci saranno molte occasioni per i giovani europei di far sentire la loro voce e condividere la loro visione per il futuro.
“Per me l’Europa è”: opportunità, democrazia, pace, solidarietà, rispetto. E’ anche una “casa” da difendere dalle guerre, dal cambiamento climatico, dalle pandemie.
Scuola Secondaria di I grado di Nicotera – Cristian Frigato – classe III A
A conclusione dell’attività relativa all’obiettivo n. 14 dell’agenda 2030: “conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine” i bambini della scuola dell’infanzia di Nicotera Marina hanno incontrato, nel corso dell’uscita didattica presso il lungomare e la spiaggia, la Delegazione di Spiaggia di Nicotera.
Il Comandante insieme alla sua squadra ha coinvolto i bambini in una conversazione mirata a sviluppare la capacità di osservazione ed esplorazione dell'ambiente circostante, a riflettere sulla sostenibilità delle proprie azioni quotidiane, a correggerle riducendo gli sprechi e l’inquinamento. I bambini hanno dato prova di conoscere le regole basilari da seguire per una corretta raccolta differenziata, contribuendo nel loro piccolo alla tutela ambientale; hanno posto domande e proposto soluzioni per “guarire la Terra” che è “ammalata”. Grazie alla cortese collaborazione della Delegazione di spiaggia hanno potuto apprendere e arricchire il loro bagaglio lessicale attraverso una modalità di informazione specifica.
Infine, i bambini hanno esposto i loro disegni dedicati alla “Delegazione di spiaggia” della Guardia Costiera, un cartellone raffigurante tanti pesciolini impegnati a ripulire un fondale marino invaso da plastica e rifiuti e il plastico realizzato con materiale di recupero. I bambini si sono impegnati a divulgare il messaggio recepito: “salviamo il nostro mare, salviato la nostra madre terra”.
Scuola dell’infanzia Nicotera Marina
30 anni fa, il 23 maggio del 1992, il magistrato del pool antimafia Giovanni Falcone era appena atterrato all'aeroporto di Punta Raisi con la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta: Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Falcone, ottenuto quel giorno il ruolo di superprocuratore, stava attraversando l’autostrada Trapani-Palermo, quando, verso le 18, una grande esplosione causata da numerose cariche di tritolo telecomandate da Giovanni Brusca, uccise lui e la scorta. La prima auto blindata, con sopra i poliziotti Montinaro, Schifani e Dicillo, fu scaraventata oltre la carreggiata opposta di marcia, su un pianoro coperto di ulivi. La seconda auto, guidata dallo stesso Falcone, si schiantò contro il muro di detriti della profonda voragine aperta dallo scoppio. L’esplosione divorò un centinaio di metri di autostrada. 57 giorni dopo, il 12 luglio Paolo Borsellino, magistrato e collega di Giovanni Falcone, venne ucciso in via D'Amelio mentre era in visita alla madre.
La giornata del 23 maggio non esiste solo per ricordare Borsellino e Falcone come i due potenti magistrati che hanno catturato molti mafiosi presenti al maxiprocesso del 1986, ma anche per sapere che persone erano.
Grazie alla loro buona volontà e al desiderio profondo di volere un mondo senza mafia, i due magistrati sono diventati un simbolo per noi giovani e per chi anela un mondo diverso, senza criminalità e malaffare. "Gli uomini passano, le idee restano" diceva Falcone e mai frase fu così reale. Dopo di loro numerose le associazioni e tanti i gruppi nati per essere vicini a chi è bersagliato dalla mafia, dopo di loro innumerevoli le operazioni delle Forze dell’Ordine che hanno arrestato i boss della mafia e i loro scagnozzi, dopo di loro, anche noi giovani, viviamo con la consapevolezza che non tutto è marcio e che nella vita si possono incontrare uomini liberi, con enormi valori, semplici ma coraggiosi, insomma, eroi di legalità.
Scuola Secondaria di I grado di Nicotera – Nadia Rao - classe III A
Ci fu un'esplosione in un paese dell’Africa, gli abitanti, spaventati, scapparono. Anche Aida se ne andò via. Arrivò in una città molto famosa, Milano; ma non sapeva cosa le sarebbe accaduto….
Era l’11 febbraio 2016, quando una ragazza molto giovane di nome Aida Hazika, giunse in Italia fuggendo dal suo paese, dall’ Africa. In quell'anno ci fu un attacco, l’ennesimo, c'erano scoppi, rumori di spari, grida. Molte case furono distrutte e molte persone si salvarono, mentre altre non ci riuscirono. Molti partirono verso un mondo nuovo, verso la speranza…….
Aida era in piazza, a Milano: era proprio bella quella città! Si accorse che alcune persone la guardavano in modo stano, quasi disgustate di lei. Aida, si chiese: perché? Forse era per il colore della sua pelle o per il suo aspetto poco curato. In seguito iniziarono le discriminazioni, e parole a volte, erano taglienti come lame di coltelli.
- Guardate, una ragazza nera! - disse un ragazzo, indicandola.
Lei lo ignorò.
-Ehi, nulla facente, torna da dove sei venuta - disse un anziano con un tono sgarbato.
-Cretina, ma non ti vergogni?! - urlò una ragazza.
Aida cerco di rimanere indifferente verso tali commenti: in tutto ciò non si dimostrò triste e negativa, anzi aveva atteggiamenti gioiosi e positivi. A lei interessava viversi quel briciolo di felicità che ora possedeva. Questo lato del suo carattere stupì molto le persone, lei era diversa e speciale. Ma ci fu un particolare episodio che la sconvolse particolarmente: un bambino di circa cinque anni, la insultò pesantemente. Non fu colpita dall’ insulto, in sé ma dal fatto che i genitori di quel bambino gli avevano insegnato, trasmesso tutto quel disprezzo, tutto quell’ odio nei confronti di una ragazza normale, una ragazza come tante; aveva solo la pelle più scura, ma ciò non voleva dire che ella era diversa dagli altri lavorava, aveva trovato un posto in cui stare, ma soprattutto faceva molti sacrifici per mantenersi, per lottare per la sua vita. Tutti hanno dei diritti e dei doveri, proprio come Aida.
Con il passare del tempo la ragazza sentiva la mancanza della sua famiglia, così li contattò, chiedendo loro come stessero e dove si fossero riparati
Mamma Hasina: Pronto? Con chi parlo?
Aida: Pronto, mamma, sono Aida. Volevo sapere come va e come state?
Mamma Hasina: Va tutto bene, ormai tuo padre lavora, ha trovato un'attività in una fabbrica di gioielli. Ora qui siamo molto felici. I tuoi fratelli ora vanno a scuola e sono molto entusiasti. Hanno molti amici, riescono a comprendere molto velocemente le lezioni, manchi molto a loro e anche a me e tuo padre. Invece a te come va?
Aida: Insomma...
Mamma Hasina: Che succede?
Aida: Sono discriminata solo perchè la mia carnagione è diversa dalla loro. Comunque non ti ho ancora chiesto una cosa. Dove vivete?
Mamma Hasina: Ora abitiamo in Piemonte, in una casa in montagna, sai qui in inverno c'è molta neve e un panorama straordinario.
Aida: Wow. Mamma ora dovrei andare, ti voglio bene. Ricordalo, ci sentiamo.
Mamma Hasina: Anch’ io te ne voglio.
Aida dopo la chiamata comprò un biglietto per recarsi dai genitori che, finalmente, dopo tanto tempo, riabbracciarono la figlia. Aida fin da piccola aveva imparato che nessuno è perfetto, ma speciale così com'è. Lei ha sempre voluto esser diversa, determinata, estroversa e di godersi la vita in pieno. Anche se oggi, molti vengono discriminati, bisogna alzar la testa e andar avanti senza ascoltare i pregiudizi degli altri. Così ha sempre fatto Aida, a lei non è mai importato avere un colore di pelle diverso, ma sembrare una farfalla che è sempre in volo a cercare positività. Ma in un pomeriggio la positività di Aida non era più così alta. Perché quando pubblicò una foto insieme alla famiglia, ci furono tanti commenti cattivi e crudeli. Aida era sempre chiusa nella sua camera, perché quella negatività la colpì molto, non mangiava e non dormiva perché pensava sempre a quei commenti che la portarono nel momento più buio della sua vita, cioè l’anoressia. Un giorno fu ricoverata d'urgenza in ospedale ed era a rischio, ma Aida era forte e, con il sostegno della sua famiglia e l'aiuto dei medici, riuscì a vincere anche questa battaglia. Per lei furono dei mesi molo dolorosi. Ogni giorno dimagriva sempre più, era diversa e strana. Quando usciva nascondeva il suo fisico che odiava, odiava quella malattia odiava vivere quei momenti. Ogni giorno doveva essere sempre visitata da un medico, doveva mangiare anche se non ne aveva voglia e prendere le medicine che avevano un gusto orrendo. Doveva ingrassare, per arrivare ad un peso che non la facesse soffrire più di tanto. Aida, in ospedale, trascorse 2 mesi, 2 mesi di sofferenza e di lotta. Poi ci furono altri 3 mesi di alti e bassi. In questo tempo Aida decise di aprire un blog dove raccontava la storia della sua vita. Quella storia colpì molte persone che decisero di creare una raccolta fondi. Aida si commosse per l'aiuto che le stavano dando e molti le chiesero di scrivere un libro. Lei lo scrisse. '' La ragazza che sbocciò come un fiore''. Dopo l'uscita del libro Aida cambiò molto si sentiva più forte e sicura di sé. Quei commenti erano solo un ricordo e poi a lei piaceva essere diversa perché significava essere unica.
Scuola Secondaria di I grado di Nicotera – Marina Iridon - classe I A
Nel periodo 11-15 maggio Graz, capitale della Stiria in Austria accoglie un nutrito e affiatato gruppo per il meeting del partenariato Erasmus + “Games for Active Learning”. L’I.C. “A. Pagano”, accolto nella Scuola “Mittelschule der Padagogischen Hochschule” dalla referente Elisabeth Polzleitner e dalla Dirigente Andrea Wagner, è presente con sei docenti della Scuola Primaria, guidati dalla referente del progetto Anna Scarfone.
Sta per concludersi un triennio ricco di attività che hanno favorito la conoscenza di sistemi scolastici e culture diverse tra Paesi europei e la cooperazione attraverso giochi didattici, da tavolo, in gruppo o individuali, all’aperto o in formato digitale. Il team docente dei Paesi partner (Austria, Cipro, Grecia , Italia e Romania). e le classi coinvolte hanno dimostrato una grande curiosità e attenzione verso ciò che si trova oltre i propri confini nazionali, il paesaggio, le abitudini, le particolarità di ogni Paese e le affinità tra le diverse culture. Gli alunni hanno collaborato incontrandosi sulla piattaforma eTwinning o attraverso i “virtual meeting” che si sono svolti on line con tematiche diverse.
L’incontro di Graz è stato condotto alla scoperta di “Digital tools” con l’impiego di App di gioco tra cui Actionbound che ha permesso di realizzare una caccia al tesoro per le vie di GRAZ. La scuola austriaca si distingue, infatti, per l’uso della tecnologia nella pratica didattica; è una scuola che ha al suo interno anche una stazione radio e realizza semplici programmi radiofonici e televisivi. I docenti che hanno partecipato alla mobilità sono stati intervistati dagli alunni di Graz e tutte le attività realizzate hanno favorito la cooperazione tra alunni e docenti in gruppi eterogenei di nazionalità diverse.
Il progetto è nato infatti con l’intento di promuovere l’inclusione sociale nel piccolo gruppo, nella comunità scolastica e in ambienti sempre più grandi e il gioco aiuta a superare stereotipi e difficoltà e favorisce un clima sereno e divertente di apprendimento. L’I.C. “A. Pagano”, guidato dal Dirigente Scolastico Giuseppe Sangeniti è sempre proiettato verso la ricerca di esperienze locali, nazionali ed europee che possano motivare i propri alunni ad acquisire per la vita competenze utili ad affrontare i piccoli e i grandi problemi di ogni giorno e a misurarsi e confrontarsi con gli altri.
I docenti Aurelio, Corigliano, Critelli, Ferrazzo, Rao e Scarfone hanno avuto un’ottima accoglienza dalla scuola ospitante e la visita al Municipio della città e l’incontro con il sindaco hanno sugellato un positivo clima di cooperazione e amicizia tra i popoli. I docenti hanno trascorso un’ indimenticabile esperienza a Graz, città delle biciclette, città ecologica e attenta ai problemi ambientali e si augurano di poter proseguire in questi partenariati internazionali la cui via è stata tracciata per l’I.C. Pagano da quasi un ventennio.
Insegnante Anna Scarfone